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Sentenza lavoro giusta se è il lavoratore ingiusto-Sentenza n. 20440/2015 della Corte di Cassazione

Trattandosi di un argomento di stretta attualità, ci muove il dovere di dare la giusta visibilità, in particolare ai datori di lavoro, di questa interessante sentenza della Corte di Cassazione (20440/2015), la quale si è espressa in riferimento al licenziamento di un dipendente, posto in essere dal proprio (oramai ex) datore di lavoro, in seguito a quanto verificato tramite il supporto operativo di un’Istituto Investigativo Privato (legalmente autorizzato mediante Licenza Prefettizia dallo Stato Italiano) congiuntamente all’utilizzo di un sistema satellitare GPS (Global Positioning System).
La causa di lavoro riguardava un’azienda che aveva comminato un licenziamento disciplinare al dipendente che, rivestendo la mansione di addetto al coordinamento di un gruppo di operatori ecologici, durante l’orario di lavoro, si allontanava dalla sede aziendale, per recarsi presso tavole calde e bar a ridere e scherzare con i colleghi, come riportato testualmente in questa sentenza, in quanto dimostrato con prove giuridicamente opponibili dall’Istituto di Investigazioni Private incaricato a svolgere le indagini per conto del datore di lavoro. Ebbene, il lavoratore aveva presentato ricorso richiedendo l’illegittimità del licenziamento, in quanto le prove erano state ottenute dall’azienda tramite investigatori privati che avevano monitorato gli spostamenti del dipendente mediante sistemi di localizzazione satellitare GPS installati sull’auto aziendale. Nonostante il ricorso fosse stato già stato respinto, sia dal Tribunale Ordinario, che dalla Corte d’Appello. Infatti, anche la Corte di D’Appello, aveva ritenuto illecito il comportamento del lavoratore, che si allontanava dalla sua area di lavoro, invece di monitorare l’attività di raccolta dei rifiuti differenziati svolto da parte dai colleghi sottoposti al suo controllo, mentre invece si intratteneva in bar e tavole calde per conversare e scherzare con i colleghi.

La sentenza da parte della Corte di Cassazione, ha sancito definitivamente legittimo l’uso da parte dell’azienda di Istituti di Investigazioni per controllare lo svolgimento dell’attività e gli spostamenti degli automezzi dei dipendenti fuori dai locali aziendali, unitamente all’utilizzo di sistemi GPS.

Oltre al contenuto della relazione investigativa, la Corte ha tenuto conto anche delle testimonianze assunte, che confermavano che il dipendente era solito abbandonare il luogo di lavoro, senza fornire adeguata motivazione.

In tutto questo il lavoratore si era difeso, riferendo che le soste nei bar e nei locali erano dovute alla necessità di assumere farmaci diuretici o per il bisogno di colloquiare con i collaboratori, ma la Corte ha ritenuto che queste attività potessero essere svolte anche nei luoghi di lavoro, senza alcuna necessità di doversi assentare dallo stesso.

Il lavoratore aveva presentato istanza di illegittimità del licenziamento, oltretutto perchè questo gli era stato comminato sulla base di prove raccolte tramite detective privati e mediante un localizzatore satellitare GPS posizionato sulla vettura che gli era stata affidata per svolgere l’attività lavorativa, senza che vi fosse stato un previo accordo sindacale o autorizzazione da parte delle della Direzione Territoriale del Lavoro.

La Corte di Cassazione ha stabilito che non sono vietati i controlli difensivi da parte dell’azienda “intesi a rilevare mancanze specifiche e comportamenti estranei alla normale attività lavorativa, nonché illeciti, controlli eseguibili anche mediante agenzie investigative private”. Questo sopratutto se l’attività viene svolta all’esterno dell’azienda.

Tutto considerato il licenziamento disciplinare è quindi stato ritenuto legittimo.

Articolo del: 10 feb 2016

di Investigatore Privato Luca Spiga
pontoprofessionista.it

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